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l'ombra del passato 117

e non era cattivo! Perchè dunque? Perchè dunque? Pareva che il piccolo uomo nero avesse una ragione occulta per maltrattare Adone; e anche Tognina, e anche i figli del Pirloccia parevano animati contro di lui da un astio segreto. Non volevano che egli vivesse senza lavorare, e sognasse una posizione migliore della loro. Altra ragione la mente dello scolaretto non trovava: ma il suo cuoricino sensibile presentiva altre ragioni, delle quali non sapeva spiegarsi il mistero. Specialmente l'indifferenza e l’astio della Tognina gli parevano mostruosi. Perchè la zia non lo trattava almeno come gli altri nipoti, o non lo amava almeno come amava le cose che le appartenevano? No, per lei egli contava meno d’una sedia, di una cassa, di un barattolo di conserva.

E non potersi liberare, non poter vivere con la sua mamma, coi suoi fratellini! Perchè mai la sua mamma era così povera? Ah, certo, egli avrebbe preferito vagare per il mondo, elemosinando, piuttosto che andar a mangiare il pane già scarso della sua mamma e dei suoi fratellini. Ah, egli ricordava sempre che Ottavio e Reno l’avevano guardato con invidia mentre mangiava la focaccia, al ritorno da Viadana, il primo giorno di scuola.

Ed ecco, ora, il Pirloccia minacciava di mandarlo a pascolar le vacche!

Era uomo da farlo. Ma egli era ragazzo da ribellarsi, anche! Sì, ma come? Era facile pensarlo; ma dal dire al fare. — insegnava il maestro, — c’è in mezzo il mare.