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VII.

La zia Elena s’affacciò alla porta, guardò il cielo biancastro e disse:

          Per San Benedett
          la rondanina la ven al tett,
          e s’l’è mia ’gnida,
          u ch’l’è morta u ch’l’è frida.

Sì, era il ventuno marzo, San Benedetto, e le rondinelle non erano ancora venute. L’inverno continuava, rigido e implacabile; il cielo prometteva ancora la neve.

Anche Pirloccia s’avvicinò alla porta: era brutto, scarno e nero più del solito: sembrava un piccolo diavolo. Egli guardò il cielo e tossì: al di là della siepe a destra s’udì la tosse del zolfanellajo, una piccola tosse stanca, e al di là della siepe a sinistra la tosse rabbiosa e forte di Sison. Anche il bambino di Carissima tossiva: tutti tossivano. A un tratto Adone apparve nell’andito, col