Pagina:L'ombra del passato.djvu/112


l'ombra del passato 108


E la vecchia, per quell’anno, non si lasciò vedere. Ma dopo qualche tempo tutti seppero chi era. Era proprio la marchesa Pigozzi, la suocera dell’ultimo Dargenti, una vecchia molto severa, molto ricca, che dopo aver lasciato morire quasi nella miseria il genero vizioso, ne aveva pagato i debiti e riscattato il patrimonio. Durante quel l’autunno il palazzo fu riattato, ma nessuno venne ad abitarlo. Ogni volta che Adone si fermava a guardare attraverso il cancello, vedeva passare e ripassare, nel vano delle finestre spalancate, la figura gialla e svelta di Candido, la figura grave e bruna del vecchio fabbro, la figurina scialba del falegname, bionda come la segatura delle sue assi; vedeva nel viale i mucchi della calce e della sabbia, sull’ erba le traccie dei passi degli operai, e qualche volta pensava di entrare, di soddisfare la sua antica curiosità, ma non osava, o meglio non voleva. Non era più il bambino curioso e fantastico di una volta: era un ragazzo, uno scolaro, uno studente, anzi, come si firmava sulla copertina dei suoi quaderni:

DE MARCHI ADONE
di casalino
studente
d'anni undici, due mesi e qualche cosa