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per es., quanto a larghezza di linee e varietà di materie, con quello per lo addietro sì angusto, ed oggi ancora, dopo le recentissime addizioni, non del tutto perfetto, delle facoltà di diritto della Francia.

Abbiamo un insegnamento giuridico in tutta la sua integrità, e con buona parte di que’ sussidî storici, filosofici, positivi, che valgono ad illustrarne gli istituti e a fecondarne i criterî e le applicazioni: — Diritto privato e pubblico in tutte le sue partizioni; due cattedre di diritto classico; una di storia del diritto, destinata principalmente (giusta il concetto che ha finito per trionfare) a svolgere il diritto intermedio, riempiendo la vasta lacuna che s’interpone tra il diritto romano e i moderni codici; abbiamo oltre a ciò una filosofia del diritto; e accanto alla economia politica, della quale abbiamo in ogni occasione mostrato di saper apprezzare la dignità e il valore, è venuta da ultimo a prendere il posto, che le era naturalmente dovuto, anche la statistica.

Il quadro, dico, è abbastanza completo ed armonico nelle varie sue parti; però io non intendo parlare se non del quadro fisso, fondamentale; e bisogna poi pensare anche ad una specie di quadro mobile, destinato a seguire lo svolgimento delle varie discipline, a divisarne competentemente le parti, gli aspetti, le applicazioni.

Ed è in tale riguardo, per es., che non ammette comparazione veruna la Germania, dove ad un quadro fisso apparentemente assai limitato, o che anco non esiste del tutto, risponde poi per ogni guisa, e stante altresì l’intreccio organico delle diverse facoltà, un quadro mobile di meravigliosa potenza e varietà.

Noi invece siamo ancora scarsi, scarsi molto per tale