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La scienza dell’amministrazione sta alla legislazione amministrativa, come la dottrina teoretica sta alla norma positiva; essa è destinata ad indagare i fondamenti e le ragioni del diritto amministrativo, e a sopperire i criteri applicativi per la sua esecuzione; è una scienza razionale delle leggi amministrative, com’esse vanno fatte, intese, applicate; e il costituirne un corso distinto dipende da convenienza di divisione del lavoro scientifico, e stante altresì il genere di studî che in essa particolarmente addimandansi. Poichè spetta ad essa appunto di penetrare nella materia su cui viene a spiegarsi l’azione amministrativa, o (come altri si esprime) nel suo contenuto, e fornire quella cognizione delle cose, e delle loro ragioni, cui poco fa io accennava; ed anzi sta in ciò il primo e sostanziale suo compito, mentre può invece riservarsi al diritto amministrativo tutta la dottrina giuridica dell’amministrazione nei suoi rapporti colla giustizia.
La scienza dell’amministrazione è uscita per gran parte dall’economia politica applicata, e ne mantiene il carattere; ma essa va alquanto più in là, e spazia in un campo assai più vasto di quello della sola e stretta ragione economica. Siamo quindi con essa ad un vero e proprio sviluppo organico nel grande albero nelle scienze di Stato; ad un ramo che oggi ha ragione di contare in modo distinto (non dico separato, o diviso), e prendere il proprio posto didattico in un insegnamento d’indole principalmente applicativo, come vuol essere il nostro.
Le stesse ragioni tengono anche per la scienza delle finanze in rapporto colla economia politica, dal cui ceppo è uscita in forma di applicazione, ma che oggi trovasi costituita in disciplina speciale; nella quale l’aspetto econo-