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varrebbe per la scuola, quale organo insegnante, nei rapporti colla corrispondente amministrazione.

Ora, la speciale coltura tecnica richiesta da cotali ufficî, e che è naturalmente diversa a norma di essi, si deriva da appositi istituti, come sono le scuole che formano il medico e l’ingegnere, e non è a parlarne nel caso nostro, nè potrebbe entrare (come già dianzi avvertiva) nel còmpito ordinario di una scuola di amministrazione, come noi l’intendiamo; pur tuttavia un qualche grado men forte e più generico, un qualche senso, dirò così, di cultura tecnica, può pur bisognare, o certo non può che giovare anche all’amministratore, nell’intento di rettamente comprendere e debitamente apprezzare le leggi e i regolamenti, di cui egli deve curare comechessia l’esecuzione; e tutti coloro, che con più competenza ebbero a trattare in cosiffatto argomento, non omisero mai di occuparsene nelle loro proposte.

L’amministratore può non essere un tecnico, nel senso vero e proprio della parola; ma egli deve avere ad ogni modo il senso dell’ordinamento tecnico-amministrativo del servizio, e il criterio pratico delle cose nelle quali il servizio si esercita.

Quanto vi esponeva sul principio circa la convenienza di un corso ausiliario d’igiene pubblica, si potrebbe pur ripetere di qualche altro; e gli esempi stessi non mancano, se mai ne fosse bisogno.

Che anzi l’intero insegnamento amministrativo dovrebbe andarne in qualche misura compenetrato, quando si voglia che esso abbia ad occuparsi, come di ragione, non soltanto della parte estrinseca e formale degli ordini dello Stato, ma anche della loro sostanza intima, consi-