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DELLA MANCIA. 21

che gliel'hauerebbe anco potuto comandare,come à fuo figlioccio s che predo haueua à efferlo ) che non fi mettefie mai più in viaggio, fènza danaH»<3c fenza le preuenzioni neceffarie, & che hauerebbe vifto, ( quando non fé io fofìè afpettato ) il giotiamento che canaria da quello * Don Chifciotte gli dette parola di volerlo fare, fenza difetepare vn_* punto da quanto io configliaua* & cofi. dettero fubito, ordine da vegliare 1 arme in vna gran Corte* che era da vn fianco dell’hofteria, & raccogliendole turre Don Chifciotte, le pofe fopra vn Trogolo, che era allato al pozzo, & imbracciando la ina targa, pigliò la lancia, & con bella grazia cominciò à patteggiare dinanzi ai Trogolo» all’hora appuntò che fi faceua notte* Ncll’hofleria non ci fu pittano s à chi l’hoftc non raccontane la pazzia del fuo hofpite, la veglia dell’arme, & l’armatura Calia lierefea, che afpetraua. Tutti (ì ftupirono disi ftrana forte di pazzia, & andarono à vederlo vn-* poco da ionrano, & vederlo, che eoa vna ripofata andatura, vna volta pafTeggiaua,& vn’altra appoggiato alla lancia fKTaua gii occhi nell’armc^èii» za leuarglieli d’attorno per vn gran pezzo. Venne analmente la notte, ma con tanta chiarezza della Luna s che poteua gareggiare con chi gliela preftaua, di modo che non faceua niente il nouel Ca» ualiero, che da tutti non fu(Te chiaramente veduto. Stando cosi, venne voglia à vno de vetturali» che era alloggiato in quella hotteria, di dare bere à fuoimuli,&fùnece0arioleuar via le arme di Don Chifciotte,che erano fopra il Trogolo,il quale vedendolo.arriiiarc? gli ditte ad alta voce, O tu B 3 chi