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14 DON CHISCIOTTE

Signor Cavaliero cerca alloggio, qui sarà servito con ogni comodità, & regalo possibile, ma non gli si potrà dare da dormire; perchè in quella hosteria non ci è letto nissuno. Vedendo Don Chisciotte l’humiltà del Castellano della fortezza (che tale gli parve l’hoste, & l’hosteria) gli dette quella risposta. A me Signor Castellano, ogni poco di cosa basta, perché i miei ornamenti sono l’arme, & il mio riposo, sempre combattere. Pensò l'hoste, che l'avergli dato nome di Castellano fusse, perché Don Chisciotte haveva creduto, che egli fusse di que' sempliciotti di Castiglia, se bene era Andaluze, & di quelli della riviera di San Lucar, sì fino ladro, come Cacco, & si grande imbrogliatore come uno studente, ò paggio, & così gli rispose. A questo modo, i letti di V.S. devono essere dure pietre, & il suo dormire, sempre vegliare, & se così è V.S. può smontare à sua posta, che gli dò parola da quello, che sono, che troverà in questa Capanna non una, ma mille occasioni da non chiudere mai gli occhi in un anno intero, non che in una notte: & detto questo, andò per tenere la staffa à Don Chisciotte, il quale smontò con grande stento, & fatica, (come quello, che tutto quel giorno era stato digiuno) & subito smontato disse all’hoste, che havesse gran cura del suo cavallo, perché era una delle migliori pezze, che mangiasse pane al mondo. L'hoste gli dette un’occhiata da capo à piedi, & non gli parve, ne anco à un gran pezzo, sì buono, come Don Chisciotte lo faceva, & accomodandolo nella stalla, andò à vedere quello che haveva di bisogno il suo hospite, il quale si faceva disarmare dalle sopradette donzel- le,