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12 DON CHISCIOTTE


quelle, che chiamano, di partito, che andavano a Siviglia in compagnia di certi vetturali, che quivi s'erano fermati ad alloggiare, quella notte. Et perché al nostro venturiero, tutto quanto quello che è pensava, vedeva, et immaginava, gli pareva che fusse nella guisa appunto, di quello, che haveva letto; subito che scopri l'hosteria, s’immaginó che fusse un Castello, con le sue quattro Torri, & capitelli di rilucente argento, con il suo ponte levatoio, & fondo fosso, con tutte quelle circostanzie, che in somiglianti Castelli sogliono communemente dipingersi. S'avvicinò all'hosteria, che a lui pareva Castello, & quando vi fu appresso, tirò la briglia à Ronzinante, aspettando, che qualche Nano andasse sù merli à far legno con qualche trombetta, che arrivava un Cavaliero al Castello; ma quando vedde non comparirvi nissuno, & che Ronzinante s'affretava à camminare per arrivare presso alla stalla, s’accostò alla porta dell’hosteria,& vedde le due vagabonde giovane, che à lui parvero due belle donzelle, ò due gentilissime Dame, che stettero al fresco, alla porta del Castello. Successe in questo, che à caso, un porcaio, ravviando da certe stoppie un branco di porci (che con poca sopportazione così si chiamano) sonò un corno, al cui segno essi si ragunano, & subito si rappresentò à Don Chisciotte quanto desidcrava, & era, che un Nano faceva segno del suo arrivo: & cosi, con incredibil contento andò alla volta dell'hosteria, & delle Dame, le quali vedendo venire alla volta sua nn huomo armato in quella foggia, con lancia, & targa, tutte, impaurite se ne fuggirono verso l'hosteria: ma Don