vb. a. sp. bafer, sp. befar, fr. befler bafouer trattar con disprezzo, sp. befo belfo labbro inferiore del cavallo, cat. occit. befe, pic. bafe ghiottone, schiaffo. Da un ceppo ger. che appare in mat. baffen abbajare, sgridare, mat. beffen bisticciarsi, svillaneggiare, fischiare, dial. svev. bäffen, bäfzen, bäfzgen altercare, rimbeccare Schmid 37, svizz. bäfzgen abbaiare, sgridare Stalder 1, 125, bav. beffen beffeln, beffern, befzgen d’ug. sig. Schmeller 1, 156. Tutte queste forme colla loro gran diffusione, coi signif. che si toccano con quelli rom., e colla variante dell’a e dell’e riprodotta anch’essa in rom., non lasciano dubbio sull’orig. del gruppo neol. dal ger. Il Mackel parte da un primitivo ger. * baffian accanto a cui dovette esistere un baffôn che spiegherebbe alcune forme fr. e sp. L’it. però sembra risalire a un tardo aat. beffan o a mat. beffen. Il turingio bäppe bocca che il Diez connette qui, ne è invece separato dal Mackel. Il Littré osserva: Rad. è baf, bap che si trova in parecchi dial. tedeschi, con signif. di “bocca, labbro”; e si comprende come esso dal senso di “muover le labbra” abbia potuto prendere quello di “dileggiare”. È un fenomeno, aggiungo io, che si riscontra anche nell’it. abbajare, donde dare la baja. Pare dunque che in orig. beffa beffare fosse un’aguzzare le labbra per disprezzo. Baffi potrebbe rannodarsi a questo ceppo? Una volta che rad. baf abbia il signif. primitivo di “bocca, labbro”, non è improbabile il passaggio a designare un oggetto che ad essi sì intimamente si connette. L’ing. baffle forse riproduce fr. beffler. A turing. bâppe bocca il Diez riferisce mil. babbi com. bebb, occit. bebo, labbro. Der.: beffa-rdo-re-tore; beffeggiare, sbeff-are-eggiare.
Bega, briga, litigio (Gori). Risp.: tirol. begar contendere, begarol accattabrighe e parecchie forme dell’Alta Italia. Quindi lo Schneller la riporta ad aat. bâga contesa, alterco.