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braido — bricco. | 551 |
che la varietà delle forme ger. si è ripercossa esattamente anche nell’it., argomento di più per ritenere sicura l’etim. da noi propugnata. Berleda, voce non rara e che vale “distesa di terreno incolto lungo un fiume”, credo sia corruzione e ampliamento di breda. Il nome ger. originò da vb. got. braidjan distendere.
Braido, lesto agile vispo (Guittone, e dial. aret.). Credo che risalga a ceppo ger. di mat. bereite bereit “pronto volonteroso accorto destro”, corrispondendo bene e senso e forma. Di là tm. bereit pronto, bereiten apparecchiare.
Branda, sorta di lettuccio pensile (Tramater). È neologismo introdotto, pare, dai marinai. Evidentemente la denominazione è dovuta all’idea di “movimento oscillazione” contenuta nel ceppo ger. di brant branden e nei derivati it. di quello, brandire brando; ma del resto non si può stabilire con certezza se il nome branda siasi formato nel campo it., ovvero se sia venuto direttamente dal ted., oppure da una delle lingue neol. sorelle. Tuttavia, considerato che brandano in certi dialetti it. (per es. nel modenese) vale “cencio straccio”, non è improbabile che branda valesse da principio “pezzo di panno o cencio per fare il letto” poi “letto fatto di quel panno”. Lo sp. brandis vale “sopravvesta”.
Brando2, sorta di ballo sollevato (Castiglione). È verosimile, considerato specialmente l’autore che usa il vocabolo, la provenienza immediata da sp. brandon tresca; che del resto è della stessa orig. ger. di brando1, risalendo a brant, o meglio al verbo rom. da quello sviluppatosi.
Bretelle, striscie di cuojo o di panno (neolog. di questo sec.). Immediatamente da fr. bretelles usato sin dal sec. 16.º, e formatosi da aat. brittel correggia, che rivedremo sotto brida.
Bricco, pezzo di pietra, rupe (neolog. di q. sec.). Riproduce direttamente fr. brique mattone, annon. borgog. brique pezzo. Questo aveva a base ags. brice ing. brick pezzo staccato.