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taccola — tallero. 503

stessa origine, ed il primo essere forma rinforzata dall’altro? Bl. tacones ricorre già all’ann. 1026 in Privil. di S. Leodoino abbate in Arras. Der.: tacconare, rattacconare.

Taccola, sorta di cornacchia molto loquace; giuoco tresca cianfrusaglia (Buti; Firenzuola). Proprio dell’it. Il Diez pose a base aat. tâha cornacchia, preferendogli poi la forma aat. * tâhala. In questa preferenza ebbe perfettamente ragione; chè aat. tâhala, oltrechè richiesto dal nome it., è presupposto anche da mat. tâhele, tm. Dohle pola mulacchia. Accanto ad aat. tâha esistette anche dâha, mat. dahe. Il signif. di “cicaleccio” assunto dal vb. taccolare si spiega benissimo colla loquacità dell’uccello. Ma quello di “giuoco-tresca-bagatella” presenta uno svolgimento ideologico che si connette assai stentatamente al primitivo. Tuttavia non v’è dubbio alcuno che qui non si tratti sempre dello stesso vocabolo, il quale ritrovandosi solo in it., fu dunque importato dai Longobardi. Der.: taccol-are-o.

Taccolo, lucignolo (dial. ven.) Il Caix con ragione riportò questo vocab. ad aat. tâcht dâcht d’ug. sig., da cui tm. Dacht Docht. Il signif. originario del ceppo ger. pare fosse “filo attorto”.

Taffio, banchetto dove si mangia bene (Salvini). Il Salvini suppose che procedesse da gr. τάφος usato da Omero in senso di “pasto del morto”. Ma trattandosi di voce comune nei dialetti del’Alta Italia, l’origine greca è poco verosimile; quindi a ragione il Caix trae un tal nome da mat. tafel tafele tavola, banchetto, vb. tafelen banchettare, che avevano a base l. tabula tavola. Der.: vb. taffi-are-one.

Tallero, sorta di moneta tedesca (Tramater). È neologismo introdotto o sulla fine del secolo scorso, o sul principio del presente. Riproduce tm. Thaler accorciamento di Joachimsthaler che valeva “moneta della valle di Giovacchino”. Joachimsthal è un nome d’un luogo in Boemia dove nel 1519 furono primieramente coniate queste monete.