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460 | solcio. |
rire in giudizio, anrd. syn ostacolo, m. ol. sinne, afris. corrotto skine schin skinnige impedimento legittimo. Lo svolgimento logico dei sensi è dunque il seguente: verità — impedimento vero — intrattenimento sopra un oggetto che fa ostacolo — pensiero cura. A dir vero ci sono dai passaggi un po’ duri. Ma storicamente sono certi. Quanto al Ducange che avendo trovato bl. somnium spiegato con gr. φροντίς pensiero, credette doversi il ceppo in questione riferire a l. sommniare; il Diez osserva che questo bl. somnium potè essere foggiato su bl. sonium forma secondaria di sonia, e che ad ogni modo da somnium sogno, non si potrebbero cavare i signif. dei composti. Io credo del resto probabile che il sogna anziché essere venuto in Italia coi Germani invasori, sia niente altro che riproduzione di prov. sonh sonha o di fr. soigne, poichè da una parte sogna ricorre una volta sola, e in autore che facilmente era imitatore dei Franco-Provenzali; dall’altra parte bl. sunia le forme sorelle sono comunissime in tutto il medio-evo sul territorio fr., dove diedero origine a un altro composto bl. e fr. anch’esso diffusissimo, cioè bl. exonia, fr. essoigne essoigner. All’incontro sul territorio it. troviamo sunnis solo in Lex Long. lib. 2, tit. 47, soniare in una glossa alle medesime leggi. Sul terrt. fr. soniare ricorre all’an. 779 in un Cap. di Carlo M.: sunnis s’incontra in Carlo M.; sonnia in Marculphus † 660; sonia in Clodoveo III, sonium in Tab. S. Florent. 1198; soinus sonius in una legge di Enrico I d’Inghilterra. Nel Ducange alle voci soniare e sunnis può vedersi la gran varietà di forme e l’immensa diffusione che presentò questa voce nel territorio francese, ragione questa che indusse il Grimm a darla per parola franca.
Solcio, sorta di condimento e di vivanda (M. Aldobr.; Fr. da Barberino). Risponde il solo prov. solz soutz “carne in aceto”. Venne da aat. sulza, sultz, salsuggine, conserva, gelatina, donde mat. sulze, tm. Sülze conserva, gelatina. L’anrd. presenta sulta di signif. ug. all’aat. Il