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450 | sghescia — sgretolare. |
dovette probabilmente essere riflesso di aat. scaro per opera dei Longobardi nei cui documenti troviamo precisamente scario scaro “birro, sergente”.
Sghescia, gran fame (neolog. coniato sul dial. lombardo). Forme dial. sono: emil. sghessa, lomb. sgüssa sghiza sgheiza sgajosa, piem. gheisi sard. sghinzu. Fu già notato dal Caix che questo gruppo spettava alla rad. ger. gaid che produsse aat. gît voracità mat. gitze geicz gran fame, tm. Geiz avarizia spilorceria. In quel campo esiste anche vb. mat. gîten gitsen gizen, tm. geisen avarizzare ambire. Dovette venirci dai Longobardi, nonostante che l’aat. non presenti ancora la forma colla spirante z.
Sgneppa sgnep, acceggia, beccaccia (dial. comas.). Risponde: valac. s’ neap. La base è aat. snëpfa snëpfo snëpho, mat. snëpfe donde tm. Schnepfe d’ug. sig. Il vocab. it. s’attiene meglio al grado fonico del bt. quale ci è mostrato dall’ol. sneppe, m. ing. sníppe, ing. snípe. La rad. ger. è snipp; a cui è da annettersi forse anche ags. snite ing. snite acceggia. Evidente è l’importazione longobarda.
Sgraffa, unione di pezzi di piccole linee che nella stampa raccolgono diverse linee (neolog. ricorrente già nel Tramater, 1829). Procedette, a detta del Caix, da aat. chráffo chraffo come grappa da aat. crapo. Io credo sia una cosa sola con graffio premessavi la s come spesso si fa in it. Sul vocal. ger. v. graffio e grappa.
Sgretolare, aprire rompere tritare stritolare (Pulci, Cecchi). Senza rispondenze nel bl. e nelle lingue sorelle. Il Caix lo riferì al ceppo ger. che presenta: aat. scrôtan scrôten scrôtin, mat. schrôten schrôden tagliare incidere sminuzzare ags. scréadian ing. shread shred tagliar via fare in pezzi trinciare, tm. schroten rodere sminuzzare coi dentì macinare, afris. skrêda ol. schroeyen schrôden tagliar di sbieco infrangere coi denti. Sgretolare parrebbe dimin. di uno * sgretare. Der. sgreto-lio-loso.