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sgherro. 449

slim sottile stenuato astuto, dan. sv. slem astuto cattivo, isl. slaemer cattivo tristo. Il Diez opina che anche sicil. scalembru per sclembru e questo per sclembu obbliquo storto abbia un’uguale orig. Il tema ger. è slimba; la cui storia primitiva secondo il Kluge è perfettamente oscura. Invece lo Schade lo fa indebolimento di slamb; lo Schmidt lo riconduce allo stesso ceppo di slaf sliofan slîfan mediante nasalizzazione; ma, dice lo Schade, questo è difficile, perchè si sarebbe aspettato uno slimpf.

Sgherro, brigante, bravo, smargiasso (Cavalca, Pulci). Di questo nome senza riscontro nelle lingue sorelle il Diez si chiede se provenga da aat. scario capitano. Credo si debba senz’altro rispondere di sì. Prima di tutto è da rilevare cha accanto ad aat. scario lo Schade p. 81 ci offre aat. scaro, donde mat. scherie scherge scherige scherge schere scher, tm. Scherge. Il cangiamento del suono gutt. sc in sg nel passaggio dal ger. in it. benchè raro, non è senza esempi. S’è visto che accanto a it. schiuma qualche dialetto dell’Alta Italia presenta sguma da aat. scûm. Il trapasso dell’a di scaro in e non è neppur esso anormale, e l’avere nel mat. e nel tm. subito questa medesima evoluzione, rende la cosa più verosimile anche per l’it. Pel senso le difficoltà è anche minore. Trovo presso lo stesso Schade che aat. e mat. presentano questa serie di signif. capitano-banditore-usciere-birro-scherano; e trovo che tm. Scherge vale “birro-scherano”; onde ognun vede la quasi perfetta uguaglianza dei sensi dell’it. moderno coi sensi medii e ultimi dell’aat. e del mat. Il processo logico seguito dal vocab. ger. è analogo a quello che scorgiamo in it. bravo che dal suo signif. originario discese anche a quello che ha presso il Manzoni. Il bl. ci presenta le forme scario (Monac. S. Gall. in Vit. Car. Mag.) e scherio-nis (Jura Eccl. Bamberg.), tutte e due nel signif. di “usciere”. Ma esse compajono solo nel territorio ger., nè quindi si può credere che esercitassero alcun influsso sull’it., che


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