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412 | rumiciare — ruzzare. |
Rumiciare, fare rumore coi piedi (dial. tosc.). Il Caix ne fa un un deriv. di romire. Gli si connetterebbe ramaccio, strepito.
Russare, sornacchiare, rumoreggiare dormendo (Boccaccio, M. Villani). Nell’aat. incontriamo ruzzôn, rûzzan, rûzan, da cui mat. rûzen, rûssen, raussen rumoreggiare, sornacchiare, sbuffare, ronzare d’insetti. Il Diez osserva che aat. ruzzôn avrebbe prodotto ruzzare; ma che il vb. in quistione potè derivare dal tardo rûssen allegato dallo Schmeller III, 128. Ora è vero che nel tardo mat. troviamo questa forma ed anche l’altra raussen; ma it. russare ricorre già nel Boccaccio, e pare gli preesistesse già nella lingua parlata. Perciò o russare non viene dal ger., ovvero russen esisteva già nell’aat., almeno in qualche forma affine. Il che è molto probabile anchè perchè accanto alle suddette ne troviamo nell’aat. parecchie altre che loro si appressano. Così ruzzen sornacchiare, ags. hrûtan d’ug. sig., anrd. hriota, rumoreggiare; mat. rüschen riuschen, donde tm. rauschen rumoreggiare. Del resto tutto considerato, e tenuto conto dell’indole delle due lingue, è difficile potere immaginare che russare possa derivare da altra fonte che ger. Nelle lingue sorelle non si rinviene.
Ruspo, ruvido [detto delle monete fresche di conio], aspro (Salvini, Pros. tosc.). Un tale agg., a cui fa riscontro genov. rüspu, uomo dai capelli irti ed irsuto, è dal Diez e dallo Schade rimenato a vb. ruspan, essere orrido, irrigidito. Il mat. presenta il composto ruspelhâr, dai capelli crespi. Se una tale derivazione è giusta, come pare realmente che sia, dovette avvenire già anticamente, poichè dal campo ger. il ceppo è sparito da molto tempo. L’essere il vocabolo it. stato usato nello scritto solo negli ultimi secoli, evidentemente non fa alcuna difficoltà. Deriv.: ruspone, sorta di moneta fiorentina.
Ruzzare, scherzare (Boccaccio). Il signif. fondamentale di questo vb. ignoto alle altre lingue neol. sembra