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358 obice — onire.


simo, e lo troviamo ricordato dal Muratori nelle Antich. Estens. Dovette entrare per mezzo dei Longobardi. Ora è ito in disuso.

O

Obice obizzo, specie di cannone corto, o di piccolo mortaio (D’Antoni, † 1780; Botta). Gli sono paralleli: fr. obus (Andreossy, Segur), da cui sp. obuz. Riposa immediatamente su tm. Haubitze d’ug. sig., da cui anche ing. howits, il quale è modificazione del mat. haufnitz (sec. 15º). Quest’ultimo era però voce che il t. avea tolta dal boemo durante le guerre degli Ussiti (1419-34). Il boemo era haufnice, sorta di canna da lanciar pietre. L’it. procedette direttamente da tm. Haubitze, e prima di tutto colla forma obizzo che è più vicina all’originale. Probabilmente s’introdusse sul principio del secolo scorso durante le guerre dell’Austria in Italia. Più difficile da spiegare resta la forma fr. che non conoscendo nè primitivo nè suffisso, non si capisce come potesse rappresentare il tm. Haubitze. Alcuni, fra i quali lo Scheler, avvisano che si svolgesse da it. obizzo mediante obis, ma non è ammissibile, attesochè in Francia gli obus furono conosciuti sin dalla fine del secolo 17º, cioè alla battaglia di Nervinden nel 1693, il che vuol dire assai prima che in Italia. Anche nel tm., secondo il Grimm, questo nome stette molto tempo prima d’essere universalmente conosciuto nell’arte della guerra; sicchè Böchler nel 1668 nella Kriegschule non lo descrive; e l’Egger nel suo Lexicon (1757) lo dice introdotto di fresco in luogo del Kammerstüke. E così pressappoco si esprime anche il Grable. La forma obizzo, riproduce molto più da vicino tm. Haubitze, e quindi è probabilmente anteriore alla forma sorella obice, benchè poi quest’ultima divenisse più comune.