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338 | morganageba. |
got. maurgian, restringere. Ma quest’ultima, come nota il Littrè, sarebbe una derivazione passata a traverso un concetto dotto che non si può facilmente ammettere. Perciò ci atteniamo alla prima derivazione, la quale non è niente affatto inverosimile. Difatti: se, come tutti convengono, il morganegeba o “dono mattutinale” consisteva sostanzialmente nella donazione volontaria della quarta parte dei beni del marito, è chiaro che dal concetto della gratuità e della esiguità relativa del dono, si potè facilmente, generalizzando la cosa, passare a quello di “matrimonio in cui i diritti della moglie o dei figli vengono limitati o ristretti”. Per la forma, non sappiamo comprendere che difficoltà ci sia ad ammettere la possibilità della formazione di morganatico da morgangebe, dal momento che se ne formò il bl. murganale e murgitatio.
Morganegeba, morgingab, dono del mattino. È una voce ger. che ricorre assai spesso nel bl. e con varie forme, cioè di morganegeba in Gregorio di Tours lib. 9, cap. 20 [Morganegeba, hoc est matutinale donum]; morgengeba, Lex Burgund. tit. 4, 2; Morgangeba, Lex Alaman, tit. 56; morgincap, Papia [Morgincap, idest quarta pars in Lege Langobardorum]; morgingap, Leg. Langob. lib. 1, tit. 9; morgengaba, morgengaba, Leg. Lang. lib. 2, passim; morgagifa, Leg. Kanuti Reg. cap, 99; morgangifa-giva, Leg. Henrici I Angli, cap. 11; morgincapud, capit. Adelchis Beneventani c. 3. L’etim. è aat. morgan, tm. morgen morgin, mat. morgen, tm. Morgen, mattino; a cui sono parallele ags. morgen, ing. morning [dove ing è sillaba di derivazione, come in evening, sera], anrd. morgunn myrgenn, got. maûrgins; e aat. gëba, mat. gëbe, gippe, tm. Gabe [svoltasi da un aat. * gâba e got. gêba, mat. gâbe], dono, da vb. aat. gëban, mat. gëben, tm. geben, dare; got. giban, ags. gifan, ing. to give, ol. geven. L’ags. gifan, ing. give, spiega le forme morgagifa- giva, viste di sopra, mediante aat. mat. gift, tm. Gift, got. gifts, ing. gift, dono, regalo; il quale