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324 mascalzone — massacro.

valli”, donde afr. marechausser les chevaux, ferrare e curare i cavalli. Questo bl. marescalcia valeva anche “luogo d’alloggio pei cavalli”; e ne provenne fr. marechaussée, scuderia. Aveva anche il senso di “molestie ed angherie usate dai marescalchi o ministri d’un signore che andavano a fare provvigione di foraggi pei cavalli”. Cfr. Ducange a questa voce. Marescalcia è formazione bl. da marescalcus. Deriv.: mascalciato, mascalcire. V. anche Mascalzone.

Mascalzone, uomo vile e d’abbietta apparenza, giacchè dall’apparenza i più giudicano l’abbiettezza (Pataffio, M. Villani, Sacchetti). Io credo che provenga non da male calzato, bensì da mascalciato uno dei derivati di mascalcia, che valeva “affetto da incomodi di salute, cagionoso” ". Da questo signif. era ovvio il passaggio a quello di “infelice, sciagurato”; e da questo senso fisico si venne finalmente al senso morale, come tante altre volte. Quanto alla forma, da «mascalciato» a «mascalcione» la distanza è breve.

Massacro, strage molta e fiera (Adriani, Plut.; Cesari). Immediatamente questo nome ripruduce il fr. massacre ricorrente già nel sec. 13º e che riposa a sua volta sul bl. mazacrium usato in una Charta di Montmorency all’anno 1221. Ritenuta impossibile la derivazione da massa a cagione del suffisso acre che non esiste, e inverosimile quella dal l. scramasaxus, coltellaccio, proposta da Scheler, per la troppa durezza dell’inversione; il Diez mette innanzi quella di vb. massacrer dal bt. matsken o piuttosto dalle forme sorelle presumibili matseken, matsekern, tagliare a pezzi. Il Mahn preferisce invece il t. metzgern, macellare il bestiame, molto più che il fr. massecrier vale anche “beccajo”, precisamente come il t. Metzger. E questa etim., adottata come la più probabile anche dal Littrè, è suffragata altresì dal fatto che bl. mazacrium appare primieramente nella Francia settentrionale, ch’era direttamente a contatto coi dialetti tedeschi. Deriv.: massacrare.