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luffomastro. 299


ags. lyge, donde ing. to lie, mentire, lie, bugia] liagan liegen, mat. liegen, mentire, dire cosa non vera, ingannare, inventar bugie. Di qui tm. lügen [ol. leugen] mentre, Lug, frode, inganno, lügenhaft, menzognero, Lûgenhaftigkeit, mendacità, Lügner, bugiardo, lügnerisch, bugiardo, mendace. L’anrd. era liuga [donde nome loginn], afris. liaga liatza, ags. leógan, mentire, negare. Secondo lo Scade p. 565 il signif. originario era quello di “velare, coprire, nascondere”, e da questo si svolse quello di “celare la verità a bello studio”. La rad. ger. lug, cbe per il solito fenomeno del digradamento vocalico differenziossi in liug e laug, produsse in quel campo: galiug, liugari, liegerin liugnja liuga liugan; louge laugns laugniba laugnei laugnian louganjan lougen lougna lougenig loug nunge, lug luggi lugî lugîn lugina luginari lugilih lugeheit. Affine è a. sl. lûza, lugia, bugia, lugati, mentire, Micklos. 346; russ. lozî, menzogna, serb. lagati, mentire. Nell’aat. e mat. accanto a vb. luginari, troviamo lukinari, mentire, e vicino a lugî, bugia, troviamo lukkî; il che rende molto verosimile che potesse esistere un * lukina, accanto a lugina; e ciò rende ancora più evidente l’origine ger. di it. luchina. Il ritrovarsi poi questa voce dial. solo nel Modenese, e non nei paesi che furono il centro dello stanziamento dei Longobardi in Italia, mi fa supporre che fosse una delle parole che debbono la loro introduzione a una di quelle colonie di popolazioni ger. che nel sec. IV, a detta del Muratori, furono trasportati nei dintorni di Modena dagl’Imperatori Romani: il che spiega anche perchè nel Modenese si incontrino parecchie altre parole ger. ignote ai rimanenti dialetti dell’Italia superiore.

Luffomastro, (antiq.), gran siniscalco o altro ministro principale nelle Corti, cui si dà per ordinario il titolo di Grande. G. Villani 9, 36, 3. «Il Conte d’Alavagna della Magna, chiamato in loro lingua Luffomastro, che è tanto a dire in latino, come Mastro Siniscalco». E 11, 137.