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lindano. | 283 |
quemvis praestat». L’altro dice «Homage lige non significa letteralmente, come si crede d’ordinario, un omaggio per cui uno si lega pienamente verso il proprio padrone, benchè questo sia il senso logico, o, se si vuole, l’effetto di questo genere d’omaggio sciolto da ogni restrizione a profitto d’un terzo, e però assoluto». Da queste osservazioni lo Scheler deduce che il signif. dell’agg. rom. era quello di “tutto intiero, senza riserva”, come appare anche da avv. fr. ligement, francamente, e da vall. lige, libero. In sostanza, l’agg. fr. lige e mlt. ligius unito al sost. homage, era adoperato nel suo signif. etimologico ma con una restrizione mentale [cioè di “libero da ogni altra obbligazione”], restrizione che ove non tengasi presente, può far parere assurdo l’uso dell’agg. stesso, supposto che provenga dal t. Un fenomeno analogo presenta il vb. l. vaco che vale “essere libero” e “attendere”; dove è chiaro che il secondo signif. è l’effetto del primo; a quel modo che l’homo ligius poteva attendere a servire esclusivamente il suo padrone perchè era libero dagli altri. Del resto in un doc. del sec. 13º ligius homo è spiegato col t. ledig mann; e ciò mostra che fra i Tedeschi si capiva ancora il signif. primitivo di ligius, e viene a confermare l’origine da noi sostenuta, in appoggio della quale lo Scheler osserva che la forma neerlandese di t. ledig è leeg, da cui era anche più facile che da abfr. lëdig, il trapasso fonetico ad afr. lege, lige.
Lindano, uomo rimesso, ciondolone e scioperato (dial. dell’Appennino modenese). Io credo che questo agg. sia d’orig. ger. Nell’aat. troviamo vb. lindan, lindjan, mat. linden, essere cedente, condiscendente, tenero, floscio, donde agg. aat. lind lindi linthi, mat. linde, cedente, tenero, floscio. Dal detto signif. a quello di “svogliato e scioperato” il passaggio è logico. La forma è vicinissima. La rad. ger. è lên col senso fondamentale di “pieghevolezza, arrendevolezza”, e le rispondono a. sl. lênû, pigro, poltrone, l. len-is,