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sua persistente umidità. Col crem. gasone vennero di là il fr. gazon, fr. vase, norman. gase, engaser, port. vosa, arag. gason.

Gasto, amante, marito (dial. comasco). Venne dal got. gasts, as. gast, aat. gast, cast, kast, mat. gast, forestiero, nemico, guerriero, ospite. Il tm. Gast, venuto esso pure di là, = ospite. L’ags. ha gâst, gest, gist, giest, gyst, ing. guest, an. gastr, sv. gäst, dan. gjäst. L’it. rispetto all’aat. presenta una fortissima progressione di significato, benchè la presenti non piccola anche il tm. che è passato da quella di “nemico” a quella di “ospite”. La forma preger. fondam. è ghostis che ha lasciato traccio anche nello sl. e nel l. Il primo ci offre a. sl. gosti, ospite, amico, gostiba, pranzo ospitale, gostiniku, albergo; n. sl. gost, gostij; russ. gost, ospite, serb. gost, ospite, gostiti, ospitare, gostionik, invito, gastionika, ospizio. Il lat. presenta hostis e fostis e fors’anche hospes, da hosti-potis, signore del forestiero, forestiero, nemico. Il sans. ha ghasati, divorare. La rad. ghas, che appare nel got. gas-ti, “colui che mangia”; e nel l. hostis propriamente = divoratore, danneggiatore. Bopp Gl.3 125; Fick2 143; Curtius 12 100. Qui il Kluge fa una osservazione che caratterizza l’indole di due popoli; cioè che presso i Romani il “forestiero” era “nemico”, e presso i Germani era “ospite”: e che se ciò non fosse attestato da Tacito là dove parla dei privilegi che godevano gli ospiti presso i Germani, si potrebbe desumere anche dal diverso modo con cui è stata trattata dai due popoli la parola originariamente comune ghostis. Il gast dei Germani ha sempre migliorato in significato; l’hostis dei Latini ha peggiorato; il che sarebbe confermato anche di più se si fosse certi che hostis, forestiero, spettasse alla stessa origine di hostia, bestia pel sagrificio; sicchè il primo fosse lo stesso che “forestiero da sacrificare”. Ma questo è tuttavia incerto. Noterò qui che più d’una volta ho inteso nello montagne modenesi la frase «il tale è il guasto della