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gasindo-io. 179


supporre che Van Helmont in un tempo in cui la chimica era ancora bambina concepisse il gas come sostanza incorporea ed imponderabile. Lo Scheler invece inchina a credere che una tal voce abbia per radice quella stessa che riscontrasi nel tm. Güscht, Gischt da mat. gëst, schiuma, spuma, fermentazione, vb. gäschen, spumeggiare, bollire; il che parrebbe confermato dalla circostanza che Van Helmont riguardava il gas principalmente come il vapore che si sviluppa dai liquidi in fermentazione. Quanto al vb. gäschen, esso sarebbe una varietà di gären, dove si sono fusi formalmente aat. jësan, mat. gërn, jësen, schiumeggiare, e il causativo mat. * jern, fare bollire. Al mat. jëst, gëst risponde ing. yest, yeast, ol. gest, feccia, fondigliuolo. La rad. ger. jes, yes la troviamo anche in gr. e nell’indiano. Il gr. ha ζεσ-τός, bollito, ζέσ-μα, ζέω per ζέσω, bollire (è noto che ζ sta per l’antico j, y come in ζυγόν). L’ind. poi presenta la rad. yas, bollire, cuocere. Però L. Meyer (Kuhn, Zeits. XX, 303) sostiene che gas fu una creazione arbitraria di Van Helmont, il quale pensava al gr. χάος. Quest’opinione del Meyer è seguita anche dal Kluge, p. 128. A me però sembra difficile che si possa negare una qualche affinità tra la parola coniata dall’Helmont, e le radici fiammingo-germaniche sin qui esaminate.

Gasindo-io (term. stor.), uomo libero che presso i Longobardi era addetto alla famiglia del Re o del signore; compagno famigliare (Muratori, Dissert. Ant. It., I, 19; Capponi, Longob.). Procedette dal got. gasintha, gasinthja, compagno di viaggio; aat. gasindio, gisindo, gasind, kasind, gisind, mat. gesint [pl. gesinde], compagno di viaggio, accompagnatore, servo; as. gisith, gisidh, ags. gesidh, d’ug. sig. Nel tm. questo sostantivo disparve; ma dello stesso tema gesind, restò peraltro il nome astratto Gesinde, servitù, servitorame, svoltosi dall’aat. gasindi, gisindi, mat. gesinde, as. gisithi, gisidhi, ags. gesidh, d’ug. sig. Restò pure un diminutivo di questo astratto, cioè Gesindel, gen-