opera della Chiesa fra l’Italia e i paesi d’oltre Alpi, contribuiscono anch’essi a fare sì che non cessi l’introduzione di nuovi elementi germanici. Quindi fra il secolo 8º e l’11º abbiamo alcuni termini dovuti ai Franchi (i più legali e feudali), ed altri al tardo antico alto tedesco (800-1100). Giunti verso il 1000 la cosa si complica ancora maggiormente. Da una parte il ramo dell’alto tedesco nel suo stadio detto medio (1100-1500) continua a influire qualche poco, massime negli ultimi secoli, e ci fornisce parecchi nomi relativi generalmente a cose di guerra; e il medesimo ramo nel suo ultimo stadio detto nuovo o moderno (1500-1900) somministra un altro gruppo di termini riferentisi comunemente alla mineralogia. Dall’altro canto anche il basso tedesco comincia a spiegare la sua efficacia prima mediatamente, e poi immediatamente. Ora non sono più solo i popoli prettamente tedeschi che introducono parole germaniche, ma anche nazioni che le avevano anch’esse attinte al di là, ed ora le trasmettono a noi dopo averle elaborate e trasformate secondo il carattere fonico di loro lingua. Prima e superiore a tutte la Francia, che per la sua posizione e vicinanza era stata più profondamente pervasa di germanismo. La Francia, oltre alle invasioni barbariche, aveva avuto un po’ più tardi l’invasione e occupazione d’un popolo settentrionale, i Normanni, che dal 900 al 1100 le imposero tutta una serie di voci scandinave e anglosassoni relative quasi sempre alla marineria ed alla navigazione. Ora non poche di queste voci la Francia le comunica alle lingue sorelle insieme con vocaboli ricevuti ab antico o di recente da altri dialetti germanici, e massime dal