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102 daga — danda.

l. cuppa, aat. chupfâ, it. cuffia, hanno una stessa radice. Noteremo da ultimo che fu proposta anche un’etim. della parola in quistione dall’ebr. kobha, kova, elmo; ma è insostenibile foneticamente, ed anche storicamente; giacchè l’ebraico non diè alle lingue occid. che pochissime parole riferentisi quasi tutte alla religione. Deriv.: cuffiare, cuffietta, cuffina, cuffino, cuffiare, cuffiotto; scuffietta, scuffiare.

D

Daga, spada corta e larga (Villani F.). È strano che lo Zambaldi la dica spada usata dai Romani, mentre il nome non fa la sua comparsa nelle lingue europ. che nel tardo medio-evo, e mentre non è certamente d’orig. l. Difatti il mlt. daggarius è vicinissimo al mbt. dagge, ing. dagger, sv. daggert [donde tm. Degen]: perciò lo Scheler suppose senz’altro che venisse dal ger. All’incontro il Diez trae il vocab. del tm., usato già nel sec. XV, dalle forme rom. [fr. dague, sp. port. daga], che potrebbero anche procedere dal celt. dag, dager, punta, stile; e il Littrè, considerato che il port. presenta anche la forma adaga, sospetta una deriv. dall’arabo. Da ultimo il Kluge, pel fatto che il pol. ha daga, e il mag. dákos, inclina a credere che questa parola sia piuttosto d’orig. slavo-orientale, come il tm. Dolch, bt. Tisak, at. Tilits. Deriv. daghetta, daghinazzo.

Danda, le due strisce di lana con cui si reggono i bambini che imparano a camminare (voce senese, in questo senso). Probabilmente proviene dal t. tandeln, baloccare, tempellare, [mat. tant, tm. Tand = inezia, balocco]; al quale ceppo spettano pure m. ol. danten, fare sciocchezze, fiam. dantern, bagattella; at. dantern, ing. dandle, cullare, tutti i quali signif. ci pare che convengano assai al concetto della voce it., giacchè importa una specie di “balocco”. Crediamo che sia passato a traverso il fr. dan-