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crusca — cuccagna. 99

οδόντας], signif. che avevano da principio anche le voci rom., sp. cruxe los clientes, prov. cruis las dens, alcune delle quali lo conservano tuttavia. Immediatamente però procedette dal got. causativo kraustian, dove si vede che l’it. ha convertito in sc il gruppo stj. Del resto la voce got. sembra essere stata onomatopeica, del pari che il gr. κρούω, l. crepo, aventi un signif. assai affine. Deriv.: croscio, scrosciare, scroscio.

Crusca, buccia del grano (Villani, Crescenzi). Il Muratori accennò già alla verisimiglianza dell’orig. di questa parola dal t., e la sua divinazione è stata dimostrata vera dai risultati della linguistica moderna. Infatti l’aat. ci presenta la forma crusc (crusc vel chliha [tm. Kleie], dicon le Gloss. Fior. 983), proprio d’ug. sig.; la quale voce è andata perduta nel tm.; ma si conserva tuttavia in alcuni dialetti: svizz. krüsch, svev. grüsche; dial. fr. gruis, piem. grus, lad. crisca. Il n. pruss. ha un vb. cruscà = triturare. Coll’aat. cruzi, gruzi, mat. grutze, d’ug. sig., tm. Grütse, orzo, avena monda, non pare che il ger. crusc abbia affinità fonetica. Crusca fu poi il nome preso da un’Accademia fiorentina fondata nel 1583 coll’intento di separare il fiore della lingua dalla parte men buona di essa. Deriv.: crusca-io-iuolo-nte-ta; crusche-ggiare-llo-rella-rello-vole-volmente; cruschino, cruscone, cruscoso, cruscotto.

Cuccagna, nome d’un paese immaginario pieno di felicità; giuoco in cui per vincere bisogna salire arrampicandosi su di un legno insaponato e liscio (Cecchi, Sassetti). Il Grimm (Ged. auf Friedr., p. 96) suppose che questo nome collo sp. cucaña, fr. cocagne, a. ing. cokaigne [ing. cokney = beniamino], fosse venuto dall’aat. kuocho, chuocho, mat. kuoche, tm. Kuchen, focaccia; ossia perchè in quel paese le case fosser coperte di focaccie, ovvero perchè, nel giuoco della cuccagna sulla cima dello stile si usasse porre una focaccia per premio. Il Diez, e dietro a lui lo Scheler, non dal t., bensì dal l. coquere fanno ve-