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bugio — burire. | 73 |
Bugio, buso, apertura, foro. Sono allotropi di buco. Deriv.: bugio, agg., bugiare; bugigattolo.
Bugnola, vaso fatto di covoni intrecciati insieme per custodir paglia o crusca (Burchiello, Pulci). Il Caix crede provenga non da bugna, che ha senso molto diverso, bensi da bugno, che poi verrebbe dall’aat. büne, mat. bün, tm. Bühne, bt. bün, ol. beun, tavolato, pergolato, palcoscenico. Deriv.: bugnoletta, bugnolo-ne.
Bulino, (Cellini; Sagg. Nat. Esp.), allotropo di Borino (v.). Deriv.: bulina, bulinare.
Bulo, giovane galante ed audace: smargiasso (dial. lomb.). Dall’aat. buolo [np. Puolo, Pucalo, forse da Bugilo, Buhilo, Bûwilo], mat. buole, m. ol. boel, ol. boel, amante, amico, tm. Buhle, drudo; buhlen = fare all’amore. L’ing. bully = bravaccio, spaccone, vb. búlly = braveggiare. Il Muratori avvertì per primo questa etim. scrivendo: «Ita primum appellati meretricum amasii seu satellites, tum quicumque thrasonem agunt».
Burgravio, signore d’una città (neolog.). È titolo che si dà a certi dignitarii in Germania, dall’aat. burggrâvo, purkrâvo, mat. burcgrâve, tm. Burgraff [burg = città, castello; graff = conte]. La forma it. è più vicina all’aat. e mat. che al tm., benchè sia penetrata fra noi solo in questo secolo, forse mediante il fr. burgrave. Deriv.: burgraviato.
Burire, burrire, avventarsi. È voce usitatissima del dialetto di Montese, che presenta grandissima analogia di forma e di senso coll’aat. burren [altre forme: burian, purian, purien, purren, puren] mat. buren, bürn, anrd. byria, ol. beuren, dalla rad. bor, = commuoversi, sollevarsi: ed io credo senz’altro che venga di là. Nel mat. c’è anche bur = vento, anrd. byrr, a. slav. buria, tempesta. Nel campo idg. corrispondono qui il gr. φύρειν, mescolare, il l. furfur, e furere. Deriv.: buridone, rimprovero improvviso ed aspro. S’usa nella frase «fare un buridone».