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l’edera 57


Pro me non bi torrat mai
Cuddu reposu perdidu...1


— È Gantine, povero usignuolo! — pensò Annesa, che nel dormiveglia cominciava già a sognare di Paulu. E, al solito, pensò con tenerezza e con rimorso al suo giovane fidanzato; ma quando la voce tacque, ella si assopì ancora e di nuovo la figura di Paulu le tornò vicina.



L’indomani mattina donna Rachele andò alla messa bassa e fece la comunione: e le altre donne anziane del villaggio, che assistevano alla messa, la videro piangere e pregare fervorosamente, tutta chiusa nel suo scialle nero come in un manto di dolore.

Annesa invece andò con Rosa alla messa cantata delle nove. Col suo bel costume dalla gonna pieghettata e orlata di verde, il corsetto nero e rosso, il grembiale carico di ricami antichi, una benda gialla intorno al capo, ella rassomigliava ad


  1. ... Gli occhi, il viso bello,
    I capelli biondi graziosi!
    Per me non ritornerà mai
    Il riposo perduto.