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l’edera | 45 |
— Ingrata, sfacciata, mantenuta per l’anima.1
Ella, che amava Gantine perchè rassomigliava a Paulu, così come si ama il fuoco perchè ricorda il sole, piangeva, taceva e lavorava. Era diventata davvero la serva di casa; ma anche donna Rachele lavorava, pregava e taceva.
In quel tempo Paulu si ammogliò. La sposa era una fanciulla nobile, bella, ma povera e malaticcia. Per un anno i due sposi vissero felici; donna Kallina era buona e rendeva buoni tutti quelli che l’avvicinavano. Il marito parve diventare un altro; ma dopo la nascita di una bambina dalla testa enorme, la giovine sposa ammalò gravemente.
Don Paulu la condusse a Cagliari, a Sassari, nel continente; ma donna Kallina morì e un’altra tanca fu venduta.
La casa divenne triste, solitaria; i mendicanti non insistevano più, come prima, per ottenere l’elemosina; gli ospiti si fecero rari.
Don Simone sorrideva sempre, ma con tristezza; e ripeteva che bisogna rassegnarsi a lasciar passare trenta giorni per un mese, ma borbottava perchè la gente non credeva più in Dio e perciò commetteva il male.
Zio Cosimu Damianu, con la piccola Rosa fra le braccia, conveniva che il timor di Dio è un gran freno contro il male, ma difendeva gli errori e le debolezze umane: gli uomini sono nati per il peccato. E la bimba, vivente risultato di molte de-
- ↑ Allevata per carità.