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l’edera | 255 |
X.
Andato via Paulu, prete Virdis, nonostante i replicati richiami della cugina, non si mosse dalla cameretta del balcone. Coi gomiti sulla tavola, le dita fra i peli rossicci della parrucca, egli sbuffava e ripeteva a voce alta:
— Che fare? Che fare?
Paulu gli aveva dichiarato che voleva a tutti i costi e contro la volontà di tutti sposare Annesa. Egli la riteneva colpevole, e appunto per questo voleva sposarla. Ma in questa sua decisione v’era tanta rabbia, tanto rancore, che prete Virdis n’era rimasto sgomentato.
— Sarebbe il matrimonio del diavolo! Sarebbe il matrimonio del diavolo! — pensava, strappando i capelli della parrucca.
A un tratto si sollevò e cominciò a contare sulle dita.
— Primo: non credo alla decisione di Paulu. Egli però è capace di perseguitare Annesa, e di andare a raggiungerla a Nuoro. Secondo: credo poco anche al pentimento ed alla conversione della disgraziata. Mi spaventa sopratutto, in lei, la man-