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232 | l’edera |
IX.
Cadeva la sera del terzo giorno dopo lo scarceramento della famiglia Decherchi. Nel villaggio oramai non si parlava più dell’avvenimento se non per commentare la scomparsa di Annesa. Ella non era più tornata in paese.
Dove sarà andata? Molti dicono che sta nascosta nell’ovile di zio Castigu. Per lo spavento è caduta malata; ha la febbre e non può muoversi. Altri assicurano di averla veduta in paese, in casa di prete Virdis: è sempre stata là: altri dicono che il vetturale, quello della corriera postale, ha portato da Nuoro una lettera di Annesa indirizzata a donna Rachele. Perchè ella non torna? Perche ha paura di essere arrestata. Voci vaghe e strane circolano ancora sul suo conto, fra le persone meglio informate. La perizia medica ha assodato che il vecchio è morto di morte naturale, in seguito ad un accesso di asma; ma l’accesso, aggiungono le persone bene informate, è stato provocato dai mali trattamenti di Annesa, la quale, inoltre, non ha fatto i suffumigi e non ha somministrato all’infermo i calmanti prescritti dal medico. La colpa