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spaventata; ma, alle ultime sue parole, apre le braccia e cade a terra come svenuta. — Paulu si curva e la scuote: — ella geme e singhiozza.


Paulu.

Anna!... Anna!

sollevandola e accarezzandola, con rimprovero.


Lo vedi, quanto sei sciocca a consigliarmi certe cose!

Annesa.

Hai ragione: sono pazza!... Certe volte, mi frullano nel cervello delle strane idee: vorrei andare per il mondo a cercar fortuna... per te!... Non isgridarmi, Paulu mio... cuore mio caro!... Non hai detto, un giorno, che io sono come l’edera... la quale si attacca al muro... e non se ne distacca finchè non muore?

Paulu

con amarezza

..... o finchè il muro non cade?... Basta: parliamo d’altro!... La sorella di Ballore sposi qualche ricco pastore, se non trova di meglio!... Io mi tengo la mia Annesa!... E poi, te lo ripeto, ho ancora qualche speranza.... Partirò con lui.... e troverò i danari.


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