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Le ipotesi stesse, alle quali è d’uopo frequentemente appoggiarsi, e che adempiono nel raziocinio deduttivo ad una funzione analoga a quella delle definizioni in Geometria, non sono per sè stesse legittime se già in qualche misura non corrispondono fin dal principio alla realità o possibilità pratica, e a patto di poter sostenere all’ultimo, nelle conclusioni e nei risultati che ne dipendono, la riprova sperimentale dei fatti osservati. Ed è sul merito di siffatte ipotesi, come in generale su quello dei dati o dei postulati donde si prendon le mosse, che più generalmente discutesi: nel caso, ad esempio, dei teoremi di Ricardo, che passa per rappresentare il tipo ideale, se così può dirsi, degli economisti deduttivi.
Ond’è pure che mentre lo Stuart Mill, esagerando per avventura la parte della deduzione anche in altri campi, assegnava alla scienza sociale in genere il metodo che egli chiamava della deduzione concreta, a base induttiva, del quale (soggiungeva egli) il più perfetto modello sarebbe fornito dall’Astronomia, che altri (come lo Whewell) colloca invece fra le scienze induttive di osservazione; lo Schäffle poteva dal canto suo avvisare che tutto nel fondo si risolva in un processo induttivo, integrato ed esteso ne’ suoi intervalli per mezzo della deduzione (5).
Nè io m’indugierò più oltre in siffatta disputa; la quale a cotesto punto potrebbe anche correr rischio di riuscire poco più che verbale.
Invece, e pur mantenendo da parte mia che l’Economia sia da considerarsi e trattarsi, fondamentalmente, quale una scienza di osservazione, parmi non poter sorpassare senza una qualche più speciale considerazione (come gia Vi prenunziava) a qual nuovo indirizzo metodico che si tenta oggi d’imprimerle per opera di valenti cultori, facendovi applicazione del calcolo matematico.
Nessuna difficoltà per mia parte, in via generale, circa la competenza di questo metodo, di già più o men largamente applicato in singoli casi fino dai primi esordj della scienza nostra; e intendo pure con tutti i procedimenti elementari o superiori che il calcolo può sopperire; e altresì, per quanto occorra, a tutti gli stadj dell’investigazione scientifica.
Si tratta in fondo d’invocare (rebus sic stantibus) una logica armata di calcolo in sussidio di una logica altrimenti inerme; e può esservene ragione e profitto.
Per l’una parte, gli enti economici contengono generalmente, per sè o nei loro risultati, un qualche elemento quantitativo: — questione, in massima, di più o di meno, di massimi e minimi, di proporzioni o di limiti, in gran-