Pagina:L'astronomo Giuseppe Piazzi.djvu/87

78 SUE RELAZIONI.

Arguto e diligentissimo, il Piazzi vide che non potevano essere sicure le posizioni fondate sopra una sola osservazione, essendo facile errare non tanto per le osservazioni medesime, quanto per gli strumenti e le sviste; e gravissime quindi le conseguenze. Inoltre, era noto che se Flamsteed, Mayer e Le Mounier avessero osservato le loro stelle per più giorni consecutivi, avrebbero preceduto Herschel nella scoperta del nuovo pianeta Urano. Per lo che determinava fondare le sue posizioni su quattro, cinque o più osservazioni seguite; e con tal metodo, laborioso e sicuro, partendo dalle 36 stelle del Maskelyne, compì il suo primo gran catalogo di 6748 stelle, ridotto all’anno 1800.

Ed ecco com’e’ s’esprime su questa sua fatica nella stessa prefazione:

«Sebbene chiaramente io conoscessi di quanta difficoltà mi dovesse riuscire un lavoro di tal fatta; pur non ostante non dubitai d’imprenderlo con pronto animo e di buona voglia nell’anno 1792; eziandio con intendimento che la Sicilia, la quale ora per la prima volta incomincia a darsi allo studio dei corpi celesti, possa nell’avvenire inalzare intero colle proprie osservazioni e co’ suoi progressi l’edificio dell’astronomia. E così faticando e vegliando per dieci anni, infine lo impreso lavoro è finito; che se per avventura non è perfetto, tuttavia qualche utilità sembra sia per apportare».1

  1. Quamquam igitur optime nossem quantæ difficultatis hu-