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SUE VITTORIE. | 49 |
cuore a rendermi benevolo quest’uomo ritroso, da cui può dipendere la mia perdità, o il mio trionfo?» Parole di grande ammaestramento per tutti, perchè rivelano precipuamente qnesti due fatti: 1°, che anco i sommi restano talvolta impauriti e disfatti nelle ardue ricerche del vero scientifico; 2°, che, pur di perdurare e volere, si riesce d’ordinario all’ambito trionfo. Volle, e vinse. Da quest’epoca infatti cominciano i trionfi dei pertinaci studi.
La irta ritrosia di Lalande svanì dinanzi l’amorevole docilità del discepolo, dinanzi la proficua assistenza, e il suo vasto sapere; cosicchè se ’l tenne in casa propria più che maestro, padre, e non molto passò che il Teatino sentì acquietarsi l’animo, vide serenarsi l’orizzonte, si racconsolò con l’avvenire. Cosicchè Lalande volle in quel tempo, come nota Maurizio Monti1, fosse consegnato alle stampe quest’elogio di lui: Il travailla avec nous de manière que nous édifie...2.— Aveva dimorato non più di un anno e mezzo a Parigi: e, non ostante la brevità del tempo, aveva compiuto uno stragrande cammino! Convinto che il sapere non viene solo da’ libri, ma si comunica non poco per le relazioni e il conversare dei dotti, accostossi a’ più notevoli uomini che allora illustravano quella metropoli e la Francia. Onde, oltre il Lalande, il La Place, il La Grange, il de Lambre, Bailly e Teaural, ecc., e’ si ac-