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STATO SCIENTIFICO E POLITICO D'EUROPA. 39

conversare coi sapienti, e, fatto adulto, ne vergognava.»1 Non ostante, torna onesto il dire che (forse perch’e’ credesse dalla facilitata applicazione degli studi meglio conseguire cieca obbedienza ne’ sudditi, anzi che quel lume di civiltà e di progresso, che muove inseparabile con la libertà, cui certamente non poteva amare) aveva ordinato pubbliche biblioteche, orti botanici, nuove accademie con nuove cattedre e professori. Allora, scelti i migliori tra’ più giovani ingegni, vennero essi spediti all’estero; e chi in Germania a studiare la mineralogia, chi in Francia, Spagna e Svezia a istruirsi nell’architettura militare e navale e ad impararvi la nautica. Intanto a Napoli, illustrata dai Galiani, Filangieri e da altri egregi, fondavasi una scuola militare, una scuola per gli ufficiali ingegneri ed artiglieri, una terza per la marina. Era necessario mettersi a paro, o almeno proficuamente imitare le altre nazioni; e perciò si oprava già secondo chiedevano i tempi. Ma, e che poteva mai valere la scuola di nautica senza quella d’astronomia? che cosa la scuola di astronomia senza una specola, per la quale sola vengono dalla pratica confermati i calcoli della scienza? — Si prescrisse quindi nel 1786 a spese dello Stato l’erezione di due Osservatori, uno in Napoli, l’altro in Palermo, e vennero assegnati professori adatti e valenti al nuovo ufficio.

Morto il marchese Caracciolo, vicerè per la Sicilia,

  1. Storia del reame di Napoli.