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A PONTE. 27


Torna alquanto difficile avere notizie particolareggiate della sua prima età, de’ suoi primi studî e tendenze: ma sembra ch’e’ mostrasse natura piuttosto raccolta e restìa, e fare e modi assai lontani da la-

    boschi e pascoli. In valle Fontana esiste una miniera di galena di piombo argentifero, ed una volta era lavorata: al tempo degli Sforza v’avevano pure alcune miniere di ferro spatico. Frequentemente si risentono i grandi effetti delle ghiacciaie della valle d’Arigna.
    Il capoluogo, una delle terre più signorili della Valtellina, è fabbricato in amena posizione, al di sopra della riva destra dell’Adda, ed a’ suoi piedi passa la strada postale che va allo Stelvio. Sta ad ostro-ponente da Tirano, a levante ed a dieci chilometri e mezzo da Sondrio. In una lunetta sopra la porta della chiesa maggiore si ammira una mirabile pittura di Bernardino Luini, rappresentante il Bambino in grembo a sua Madre, il quale benedice il martire s. Maurizio, protettore di questa terra. Due angioletti compiscono il dipinto, di meravigliosa grazia d’atti, con una perfetta armonia di colori, ed ottimamente conservato. Il tabernacolo, di una rara eleganza, in bronzo, è opera di Innocenzo e Francesco Guicciardi, e data dal 1578: vi si ammirano inoltre un battistero in marmo d’elegante lavoro, quattro quadri a tempera, ben conservati, ed un affresco d’antica pittura sotto il quadro dell’altare che sta a sinistra di chi entra. Possiede altre sette chiese, tra cui distinguesi per eleganza quella della B. V. di Campagna. Per l’istruzione si contano le scuole elementari ed un ginnasio comunale, in origine fondato dai Gesuiti, i quali eressero all’uopo un vasto fabbricato in amena positura. Per cura del dotto Luigi Guicciardi, teologo, professore e poscia direttore del Ginnasio, venne istituito un teatro, ad uso