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VICENDE. 21

sociarono il loro nome a’ maggiori avvenimenti del politico nostro riscatto.1

Anche ne’ tempi di men favorita coltura, la Valtellina diè saggio d’ingegni fervidi e vivi: tra molti, sono celebri i nomi del bormiese Alberto de Simoni, e di Tommaso Nani, di Morbegno, professore a Pavia di civili istituzioni; e lo è Diego Guicciardi, ministro di polizia e dell’interno nel primo regno d’Italia, il quale fu a Vienna con Gerolamo Stampa di Chiavenna a offrir la patria all’Imperatore; onde, si può dire, a lui dovere l’Italia l’acquisto di questa sua provincia. Tra gli storici locali si notano il celeberrimo letterato Saverio Quadrio, il Lavizzari, e Francesco Romegialli; oltre i letterati Giovanni Battista Gualzetti2 e

  1. Valtellinese, d’origine, è il ministro Emilio Visconti-Venosta; e valtellinesi, l’ex-ministro Luigi Torelli, attuale prefetto di Venezia; il senatore Enrico Guicciardi; i deputati, dottor Romualdo Bonfadini e avvocato Giacomo Merizzi. E valtellinese, di Chiuro, Maurizio Quadrio, repubblicano di stampo antico, alle cui elette e severe doti d’animo e di mente sono obbligati inchinarsi gli stessi suoi avversari politici; dei pochi che in tempi corrotti possano lasciare di sè l’epitaffio tanto agognato dai Giusti.
  2. Lorenzo Boturini Benaducci è notato da C. Cantù come sondriese, ossia proveniente da una famiglia fiorita in quella città. Ei ci dice che, «fattosi in America a servizio di Spagna, vi raccolse molte rarità e manoscritti anteriori alla conquista, in lingua tulteca, su pelli e in disegni e tele; e canzoni popolari: ma la nave su cui spedivali in Ispagna, fu presa da’ corsari, e più non se ne seppe.»