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16 | ANTONIO CANOVA E BARNABA ORIANI. |
bene vincere quanto havvi di arduo e di scabro in questo studio, che ogni condizione di persone, le donne stesse, i giovani e gli adulti, avrebbero potuto porgere le labbra alle facilitate speculazioni d’una tal parte del sapere umano.
Il secondo, Barnaba Oriani, figlio d’un lavandajo, Giorgio, e d’una Margherita Galli, era nato il 18 luglio 1752 alla Certosa di Garignano, presso Milano; e, quando morì, 12 novembre 1832, oltre i meriti della sua fama grandissima, teneva, nobilmente acquisiti, i titoli di cavaliere e di conte, di senatore e membro dell’Istituto italiano, provveduto di larghissime pensioni. Onde co’ lauti risparmi, frutto dell’ampio sapere e delle onorate fatiche, lautamente gratificossi la Specola di Brera, la Biblioteca Ambrosiana, l’Orfanotrofio e il Seminario Arcivescovile. Di esso rimase così preso il Monti, che lo elevò a’ più alti seggi nella Mascheroniana, additandolo «primiero, che dell’intatto Urano
- Coi numeri frenò la via segreta,
- Orian degli astri indagator sovrano.»1
- Coi numeri frenò la via segreta,
E, terzo, Giuseppe Piazzi, in ordine di cronologia però secondo.
Il Piazzi, del quale imprendiamo a narrare la vita, si può decisamente ritenere per vera gloria nazionale: tanto che i suoi meriti sono quasi sinteticamente ap-
- ↑ Cantica in morte di Lorenzo Mascheroni, C. I.