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CITTADINO DI PALERMO. | 127 |
«La città di Palermo, citerò il Colletta, da lui onorata per le scoperte nel cielo colà fatte, gli rese onori degni del merito e del nome, e lo effigiò in bronzo, disegnandogli l’erezione d’un monumento,» che fu poi un busto destinato ad adornare l’Università degli studî. La sua effigie venne da poi in più maniere moltiplicata e diffusa in Italia; ma tra chi ne abbia con maggior riverenza ed affetto onorato la memoria devesi notare con giustizia l’illustre letterato, archeologo e poeta, Agostino Gallo da Palermo, riconoscente alla considerazione in che il Piazzi avealo sempre tenuto, e al bene da lui procuratogli dal ministro Tommasi. Promotore il Gallo della nobile idea di convertire la chiesa di S. Domenico di quella città in un Panteon dei più illustri Siciliani1, e vincolato al Valtellinese di ineffabile affetto, ne faceva collocare a spese proprie il busto in marmo, opera del valente Villareale, del quale volentieri erasi questi privato a maggior ono-
- ↑ Il monumento Piazzi in S. Domenico è il sesto che l’egregio Agostino Gallo fece costruire a sue spese; gli altri cinque vennero eretti in onore:
a) della poetessa Nina, fiorita nel secolo di Federico lo Svevo;
b) del chiaro scienziato Domenico Scinà;
c) degli architetti Giuseppe ed Emmanuele Marvuglia;
d) del letterato Michelangelo Monti;
e) del celebre pittore Pietro Novelli.
Il Gallo offrì pure al municipio palermitano il busto in marmo del grande poeta Giovanni Meli.