Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
116 | GUERRICCIUOLE. |
sagace ed eletta. Pur troppo il salire costa, e piucchè il salire schivarne le difficoltà pericolose, schermirsi da’ calabroni e da’ tristi. Queste cose ben conosceva il grand’uomo, se le dissimulava e tirava innanzi: era pur questa sapienza di saper vivere, ch’è la più scabra e la più sottile.
Carattere severo, onesto, irreprensibile.
Serbò fede al Borbone; è vero: ed è per lui grande elogio. Ripeteva da quel monarca tutta la sua fortuna; e i benefizi trattine, avea occasionato que’ beni, di cui egli stesso aveva fatto dono all’astronomia. E poichè la scienza non è obbligata ad alcun domma politico, nessuno ebbe mai diritto di violentare la religione di onesti convincimenti; e, d’altra parte, il sapere vive estraneo alle ire di parti e alle mutabilità delle lotte politiche.
I soliti gli attribuivano per vecchiezza una mente non più salda ne’ suoi divisamenti un animo vago di lievi contese e, più che ostinato, caparbio nel proprio avviso; rampogne ch’ei certo conobbe e, com’era dover suo, disprezzò. Onde, «non bene partendo egli i tempi — osserva lo Scrofani — , e discorde con le nuove massime e i nuovi costumi, nè con essi rammorbidito giammai parve negli ultimi anni fastidiosa quella sua antica rigidezza, come d’uomo che, ad altro secolo appartenendo, venisse a predicarci viete dottrine, nè agli uomini più gradite, nè più convenevoli alle cose: perciò a colpa vennegli ascritto e di spirito e di cuore quelli ostinarsi per esse, e forse oltre il dovere, ancorchè