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ONORI. 101


Se gli onori non costituiscono il merito, ed anzi spesse volte servono soltanto per cuoprire ambizioni meschine, quelli tributati al Valtellinese riuscirono specialmente a lustro di chi li conferiva, essendo un omaggio al più profondo sapere e alle più modeste virtù.

È noto di quali benevolenze il fece segno il re di Napoli: lo stesso imperatore d’Austria gli assegnava un’annua pensione, meritandone doppia gratitudine e pregio mercè la cortesia e la dignità dell’offerta. Altra gliene venne dallo stesso Istituto di Francia, che, com’è detto, avendolo ascritto tra’ suoi corrispondenti, non sì tosto avvenne la morte del celebre Werner, lo collocò al posto di questo come Socio straniero, qualità a cui annettevasi emolumento in denaro. Inoltre, le primarie Società della dotta Europa gareggiarono di nobile zelo per averlo nel loro seno, e tributargli omaggi di simpatia e di rispetto.

Tra esse: la Società reale di Londra, a voti comuni; la Società Italiana; l’Istituto delle Scienze di Milano; l’Accademia reale delle Scienze di Gottinga; l’Accademia reale delle Scienze di Berlino; l’Accademia reale delle Scienze di Pietroburgo; la reale Accademia Ercolanense di Napoli, per il suo secondo anno, suo Presidente, ecc.

Ritornando sul trono di Napoli re Ferdinando, pensò dar compimento all’Osservatorio di questa metropoli, opera già cominciata dal precedente governo. Gli era mestieri d’un uomo superiore, atto per ingegno e dot-