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libro primo | 15 |
pidata. Il quale ordine ella per virtù de’ suoi incantamenti prevedendo, come quella Medea, che avendo impetrato da Creonte un picciolo spazio di tempo, abbruciò con quel fuoco lavorato in quella corona, lui, la figliuola, e tutta la casa sua; così costei con sue parole e segni fatti in una certa fossa, siccome ella essendo ubbriaca mi raccontò, quasi tutti con tanta violenzia gli rinchiuse nelle lor case, che per due giorni interi nè gli anelli si poterono spezzare, non l’uscio rompere, non il muro finalmente pertugiare, infino a tanto che per comune consenso, gridando e dimandandole misericordia, coi maggior sagramenti del mondo, le promisero non solo di non mai più offenderla, ma volendo altri offenderla o farle oltraggio, porgerle ogni loro aiuto ed ogni favore. Essendo adunque placata per quella guisa, ella liberò tutta la città da così fatto legame; ma colui che fu capo di questo consiglio, con tutta la casa, colle mura, col tetto, col terreno, e co’ fondamenti, così serrata com’ell’era, ella ’l portò in sulla mezza notte in un’altra città, discosto forse cento miglia, posta nella cima d’una montagna così aspra e così alta, ch’ella non vede mai acqua di nessun tempo; e perchè dentro a quella le case vi erano così fonde, ch’egli non vi era luogo per questo nuovo edificio, ella postola in sulla porta, se ne ritornò alla sua casa.
Gran cose per certo, il mio Chimenti, dich’io, poichè egli si taceva, e non men crudeli, son queste che tu racconti; sicchè non solamente tu mi fai stare coll’animo tutto sollevato, ma mi dai cagione di raccapricciarmi per la paura, e ha’mi messo nell’orecchio non una pulce, ma un calabrone, che mi ronza tuttavia, e mi fa temere ch’ella per via di qualche incanto non intenda questi nostri ragionamenti: e però andiamocene tosto a dormire, e levatoci col sonno la stracchezza della notte, domattina anzi il giorno fuggiamoci quinci più lunge che noi possiamo. Io non aveva ancor finite queste parole, che il mio buon compagno, e per aver bevuto più che l’usato, e per aver sostenuta così