l’avessi riconosciuto assai da lungi, per allora io stetti un pezzo sopra di me, pensando s’egli era desso. Perchè fattomeli più vicino, li dissi: O Chimenti, che vuol dir questo? che viso è il tuo? che crudeltà veggio? già ora in casa tua se’ tu stato pianto per morto: già son fornite l’esequie, e a’ tuoi figliuoli per decreto del Reggente della città sono stati dati legittimi tutori. La donna tua, divenuta per le continue lagrime e per l’aspro dolore come una fiera, avendo finite tutte le cerimonie del bruno, è costretta da’ suoi parenti a dover con nuove nozze rallegrare alquanto la sconsolata casa; e tu se’ qui, con grandissima nostra vergogna, ombra di pessimo spirito. O amico, rispose egli, udendo il mio parlare, or se’ tu così ignorante delle sdrucciolevoli rivolture della Fortuna, de’ suoi instabili discorrimenti? E subito dette queste parole, volendosi con quella misera vesticciuola ricoprire il viso, per la vergogna già divenuto vermiglio, dal bellico in giù tutto si discoperse: nè potendo io sopportare così brutto spettacolo, portogli la mano, faceva forza che egli si rizzasse. Ma egli col capo coperto, siccome era, lasciami, disse, lasciami: fruisca la Fortuna il suo trofeo, e quello medesimo, ch’ella si ha posto, seguitilo, e finiscalo. Allora io di due veste che aveva, trattomene una, di subito il rivestii (dicolo io, o pure il debbo tacere?), e prestamente lo menai a lavare, dove io lavandolo di mia mano, e stropicciandolo tutto dal capo alle piante, gli levai d’addosso il molto fastidio del quale egli era ripieno: e così curatolo ottimamente, io menai me e lui, amendue stracchi sì che appena ne potevamo sostenere in piedi, a uno albergo; e fattolo entrare nel letto, gli diedi da mangiare, gli diedi da bere, lo trattenni con piacevoli ragionamenti: e già si lasciava andare al motteggiare, già venivano in campo le piacevolezze, e già s’era messo mano alle facezie, e davasi alle parole un poco maggior tuono che ’l consueto; quando egli mandando fuori dell’angoscioso petto un profondo sospiro, picchiandosi la fronte colla man de-