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260 | dell'asino d'oro |
spettacolo, ch’io vidi muovere un giovane in abito di soldato, e andare per la mia nobilissima donna. E già si preparava il matrimonial letto, il quale di cove di testuggine al modo antico maravigliosamente lavorato, di morbidissimi materassi ripieno, di ricchissima coltre ricoperto, di finissimi drappi attorniato, pareva che aspettasse non un asino e una scelleratissima donna, ma un Re e una Regina; anzi, per parlare all’antica, la bella Venere e il suo diletto Marte. E mentre che il mio guardiano era intento con ogni diligenza ad assettare il sontuoso letto, e tutta l’altra gente stava ancora occupata a riguardar l’esito della commedia, e ne dava per questo libero adito a’ miei pensieri; io feci buona deliberazione, col voltar loro le calcagna, di tormi da così fatta vergogna. E movendomi così passo passo, avendo ognun pensato, per la mia mansuetudine, ogni altra cosa del fatto mio, me ne usci’ fuor della porta: e non avendo visto alcuno, dirittomi verso porta San Lorenzo, camminai quattordici miglia verso Tigoli, senza mai fermarmi cosa del mondo. Corre un fiume non guari lontano da Tigoli, anzi passa per lo mezzo di quello, il quale gli antichi chiamavano Aniene, quei d’oggi chiamano Teverone, lungo le cui amenissime ripe, lontan quasi due miglia, in luogo assai solitario mi deliberai passarmi quella notte. E avendo il Sol già renduto alle stelle il lume loro, vinto da dolcissimo sonno, fra le mormoranti frondi d’un folto canneto mi addormentai profondamente.
Nè era ancora delle quattro parti della notte varcata la prima, ch’io mi risenti’ ad un tratto con una grandissima paura; e guardando verso il cielo, vidi il circolo della Luna nella sua maggior grandezza, biancheggiando pur allora, sorgere dell’onde marine: e caduto in pensieri sopra de’ grandissimi effetti di quella in questi corpi inferiori, or qualch’uno di loro crescere, ora scemare, or quietarsi, o perturbarsi, secondo che ella o si congiugne o si separa, o più o meno s’accosta o si discosta dalla spera solare: perchè trascorso in con-