Pagina:L'asino d'oro.djvu/275


libro decimo 259

le scienze? Or non fu egli per fraude, e per invidia d’una iniquissima fazione, dannato come corruttore della gioventù quello, il quale le imponeva il freno? quel vecchione di tanta prudenzia dotato, che l’Oracolo Delfico il giudicò sapiente sopra tutti gli altri mortali? colui, il quale con pestifero tossico finì così lietamente i lodevoli giorni, lasciando i suoi cittadini macchiati d’una perpetua ignoranza? E pur vediamo ancora oggi i più saggi filosofi, seguitando la sua setta, ardere nel desiderio della sua beatitudine. Nè posso tacere il giudicio di Martino Spinosa nella romana Ruota de’ primi avvolgitori: il quale corrotto da alto favore, dandomi, contro ad ogni giustizia ed equità, una sentenzia, e domandato della cagione, non arrossì almeno a dire: Perchè mi è piaciuto: ma siagli perdonato, posciachè egli è Spagnuolo, e di quelli a cui per atto di religione è interdetto lo stare in Ispagna; nè biasimiamo quel paese, come facciamo; anzi dogliamoci di noi, che come una sentina e come uno asilo riceviamo la feccia e la ribalderia del mondo, e gli facciam seder nelle cattedre, e chiamiàngli maestri. Ma a cagione che niuno riprenda lo impeto della mia giusta indignazione, dicendo: Ecco che noi patiremo adesso che uno asino vada filosofando! però sarà ben ch’io me ne ritorni a donde io m’era partito.

Posciachè egli fu finito il bel giudicio, Giunone insieme con Minerva adirata, e non restando di minacciare, si partirono della scena, dimostrando coll’andar loro la presa indignazione: ma Venere tutta allegra e tutta contenta, saltando per la letizia colla sua amorosetta famiglia, ne faceva palesi i piaceri suoi. Allora innalzandosi dalla cima del contraffatto monte per un certo ascosto canale una pioggia di odorifera acqua con zafferano mescolata, e piovendo sopra quelle caprette che ivi pascevano, fece lor mutare i bianchi velli nel colore dell’oro. E posciachè e’ fu ripieno di soavissimo odore tutto il teatro, la terra ad un tratto s’inghiottì quello altissimo monte. Nè prima fu finito il bellissimo