dico lo provvedesse: e andatasene a uno Ebreo, il quale poteva dirizzar più trofei dell’espugnazione della vita de’ mortali, e nel quale tanto era di perfidia, quanto di fede essere in un medico si ricercherebbe, ella gli promise di donar cinquanta ducati, se egli un presto veleno le preparava. Finalmente lo avaro medico fu d’accordo, e fingendo d’avere ordinata una medicina di manna e riobarbaro, se ne andò dallo infermo, e colle sue mani li voleva dar quella morte, che la falsa mogliera aveva comprata al suo marito cinquanta ducati. E già glie n’aveva appresso alla bocca; se non che quella audace e temeraria femmina, acciocchè ella si levasse dinanzi il conscio della sua ribalderia, e guadagnassesi cinquanta ducati, preso il bicchiere con mano, disse: Non prima, valentissimo medico, non prima darai al mio carissimo marito questa bevanda, che tu ne abbi bevuta una buona parte: che so io, se dentro vi si ascondesse alcun veneno? So io che questa mia ragionevole gelosia non offenderà l’animo d’un così dotto e prudente uomo, come sete voi; che sapete che ad una buona e piatosa mogliera è lecito esser sollecita e scrupolosa circa la salute del suo marito. Andò subito sottosopra il mal vecchio, udendo le terribili parole della sua sfacciata femmina; e caduto da ogni consiglio, e toltogli dalla angustia del tempo ogni occasione di pensare alcun rimedio, e dubitando, col tardare o col mostrar temenza, di non dar sospetto della sua macchiata coscienza, egli si mise a bocca quella bevanda, e bevvene una buona parte: la cui colpevole fede l’innocente giovane seguitando, preso il bicchiere di mano al medico, si bevve tutto quello che vi era rimaso. E volendosene il medico prestamente andare verso casa, per poter con qualche subito rimedio spegner la forza di quel veleno, la indiavolata femmina, presolo per lo mantello, non lo voleva lasciar dilungare da sè pure un dito; mostrando di non volere che si partisse, finchè la bevanda non aveva fatta la operazione: pur poichè ella l’ebbe ritenuto un pezzo, stracca dalle di lui preci, e impaurita