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libro decimo 245

mie virtù per tutti quei contorni, e il nome del mio padrone era celebrato più la mia mercè che per la sua nobiltà, per la sua magnificenza, e per le altre parti in lui riguardevoli, quanto in barone di quei paesi; e molti che a bella posta venivano a vedermi, se a caso lo incontravano: Questi è colui che ha quello asino, che salta e balla, che trotta, che intende, che domanda, e che mangia, e fa finalmente tutte le cose che fanno gli uomini: come si può egli tener felice d’aver così prezioso animale! Vedete adunque in che consiste la fama, la chiarezza, e la felicità d’un gran maestro! e però non ci maravigliamo, se alla maggior parte di loro oggidì più pare da fare stima d’avere un bel nano per casa, che un uomo litterato; perchè questi l’aombra, e quell’altro il fa conoscere e nominare. Mentre ch’io nella guisa che voi avete potuto intendere mi dimorava, e’ parve a questo mio signore di dovere andare a Roma, e mostrar là, dove non era gran fatto mestiero, un asino che mangiasse i cibi degli uomini, e facesse molte altre cose umanamente: perciocchè mentre ch’io era asino, io ve ne vidi di quegli che mangiavano e bevevano, e vestivano panni, e avevano dell’asino più di me. Ma lasciamo all’Aquinate l’arte sua per ora, e ritorniamo al mio signore; il quale fu visitato da tutta Roma, più per veder le mie maraviglie, che per vero uficio di visitazione. Io non vi voglio dire ch’io fui visitato da tal pastore, che non vide mai le sue pecore; nè ch’io fui menato a tale, a cui doveva altro cadere in pensiero: questo vi dirò bene, che egli mi vide dal grande al picciolo tutta Roma: molte ricche cene, molti meravigliosi conviti furono celebrati. E fra gli altri che mi posero gli occhi addosso daddovero, fu una famosissima cortigiana, la quale preso un gran piacere de’ miei giuochi, a poco a poco le cominciò a prendere vaghezza del fatto mio; e come una nuova Pasife, il giorno e la notte ardeva del mio desiderio: e finalmente, convenuta col mio guardiano, con gran pregio ottenne ch’io albergassi una notte nella sua stalla: e appena eramo par-