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224 | dell'asino d'oro |
della morte di tanti cittadini, i quali non per le tue mani, ma co’ morsi de’ tuoi arrabbiati cani stanno così vilmente distesi per terra; e ancorchè tu abbia predate le possessioni a questo vecchio, e distesi e allungati i termini a modo tuo, ricordati che tu hai a confinare con chi che sia: oramai questa mano, la quale indubitatamente avrebbe levatoli il capo dallo imbusto, percossa dal passato colpo ha finito i giorni suoi. Per le cui parole esasperate il furioso ladrone, messo mano per un suo coltello, si gli gittò addosso per ammazzarlo: ma egli non si riscontrò in uomo men forte di lui; il quale resistendogli con un suo pugnale, e dandogli infiniti colpi, li trasse l’anima del corpo, a dispetto suo e di quanti famigli che egli aveva dintorno; e sano e salvo uscì lor delle mani. E non gli bastando l’animo di sopravvivere alli suoi carissimi fratelli, posciach’egli ebbe fatto di loro così bella vendetta, cacciatosi nella gola quel medesimo pugnale che aveva ammazzato il nemico, mandò la sua pietosa anima a tener lor compagnia. Questo era lo infortunio che avevan significato gli occorsi miracoli: il quale come il povero vecchio ebbe minutamente udito raccontare, senza mai poter dire una parola, non mandare fuora una lagrima, non un sospiro, preso quel coltello col quale poco fa aveva partito il cacio e le altre cose per desinare, in guisa che il suo figliuolo fatto aveva, si scannò; e cadendo in quel luogo donde eran cadute alcune macchie di quel portentoso sangue, con alcune gocciole delle sue le rinfrescò.
Essendo adunque, nella guisa che voi avete potuto comprendere, disfatta in tanto picciolo spazio una così fatta casa, quello ortolano non potendo fare altro che dolersi di tanto infortunio, e rammaricarsi della sventura sua, che non gli aveva lasciato cavarne altro che un desinare, e anche quello gli aveva fatto pagare colle sue lagrime; sicchè, non sappiendo altro che farsi, rimessomisi addosso, ce ne ritornammo per la medesima via. Ma posciachè con tanta disgrazia era stata l’andata,