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libro nono 219

vette; e corso in vicinanza a provvedergli qualche cosa da cena, non secondo che meritava quello uomo dabbene, ma secondo la sua povertà, e come comportava il tempo, il trattò assai piacevolmente. Laonde desideroso il buono uomo di rimeritarlo di tanto beneficio, gli promise di aiutarlo, e dargli un poco di grano, un poco d’olio, e non so quanto più di due barili di vino. Non istette il mio padrone a dir: che c’è dato? che subito che quell’uom dabbene si fu partito, preso un sacco e due barili un poco giusti, e postomegli addosso, ed egli poi messosi a cavalcioni fra essi per sopprassello, ne mettemmo in via. E appena eramo camminati sei o sette miglia e mezzo, che noi arrivammo alla possessione di quel valente uomo, dal quale noi ne fummo ricevuti tanto amorevolmente, che io non ve lo potrei mai dire. E ordinato abbondevolmente da fare colezione, egli invitò il padrone, e a me fe dare del fieno e dell’orzo; cosa che non aveva veduta, non che assaggiata, poi che io fui di quell’ortolano. E mentre che ognuno di noi attendeva a trionfare, egli accadde un prodigio molto maraviglioso: una gallina uscita del branco delle altre, gracidando come se pur allora far volesse l’uovo, se ne corse per lo mezzo dell’aia dove coloro desinavano con una furia molto maravigliosa; la quale vedendo il suo signore, disse: La mia buona monnina, la quale già tanto tempo ci hai ogni giorno pasciuto col frutto tuo, secondo che a me pare, tu vuoi adesso pagare il solito tributo. E chiamando un fanciulletto, seguitò: E però prendi quel nidio, dove ella altre volte suole far l’uovo, e mettilo là in quel canto, acciocch’ella possa far l’uficio suo agiatamente. E facendo il fanciullo quanto gli era stato imposto; la gallina, senza curarsi d’entrarvi dentro, itasene davanti a’ piedi del signore, partorì non un uovo, come fanno le altre galline, ma un pollastro colle penne, colle unghie, e colla cresta: il quale, pigolando, subito cominciò a seguitar la madre. E mentre che tutti noi ripieni di maraviglia eramo intenti a rimirar così fatto miracolo; egli ne accadde